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Biografia:

Natale De Fino, catanese classe ’67, intraprende la sua esperienza fotografica nel 1984; dopo anni di

ricerca e sperimentazione in svariati ambiti come la stampa, la foto pubblicitaria ed industriale, nel ’97

si avvicina al reportage come professionista affrontando temi di carattere sociale e di costume.

Distribuito dall’Agenzia Contrasto pubblica in magazine come “Panorama”, “L’Espresso”, “ D di Repubblica”,

“Famiglia Cristiana”, “Donna Moderna”, “Grazia”, "Anna", "Specchio della Stampa".

Inizialmente la sua sperimentazione si focalizza sul bianco e nero, successivamente trova nel colore la

sua forma di espressione principale. La curiosità fotografica verso la vita notturna catanese lo ha avvicinato

alla movida con la pubblicazione su "D" magazine di Repubblica del reportage "Etnamusic"

concentrandosi sul fenomeno sulla vita dei nigth nell'ultima parte degl'anni novanta.

Stimolato dalle luci della notte cambia note, trovando notevole interesse nel raccontare il tango all’inizio del 2003.

Nel 2005 espone “Adornos, il tango fotografico” presso Mammut di Catania. Adornos è il momento in

cui la “tanguera” ha la possibilità di lasciare la guida dell’uomo ed esprimere più liberamente la sua interpretazione del

momento musicale, un gioco sensuale di comunicazione tra l’uomo e la donna; fotograficamente è un intreccio di luci e di ombre, di

nero e di rosso.

Scrivono di lui: “Natale De Fino è l’intruso, l’altro che si insinua nella vertigine della coppia, e si appropria restituendo con sensibilità,

delle personali emozioni che la musica ispira”. Nel 1999 comincia ad interessarsi di temi sociali e di costume focalizzando l’attenzione su San Berillo, ultimo baluardo dei quartieri a luci rosse d’ Italia, il più grande d’Europa. E’ da allora che NDF lavora a

contatto diretto, confidenziale e di amicizia con le “ragazze della vita, i trans, le anziane tenutarie” che popolano le strade della zona centrale ma al contempo off limits, clandestina, dello storico quartiere catanese. Risultato del notevole interesse e

della profonda conoscenza si riflettono in tre mostre fotografiche.

La prima delle mostre si è svolta nel 2007 allestita all’interno dello stesso quartiere che per l’evento si è trasformato in teatro senza mura, in collaborazione alla compagnia teatrale di G.Ferro che per la Rassegna Etnafest ha presentato uno spettacolo dal

titolo “Addio San Berillo”.

Attraverso gli scatti fotografici di NDF si è originato un connubbio artistico verso un viaggio nella Catania dell’eros.

Nello stesso anno espone “San Berillo. La Via degli Specchi” presso Creative Council di Milano. Curatore della mostra Carlo Franza, scrive di NDF:”le opere fotografiche di Natale De Fino offrono un volto di un mondo tra umano e disumano che in una città del

Sud rompe il perbenismo. De Fino con i suoi scatti ha fermato gli occhi a spillo, gli abiti lerci e gli odori, gli echi delle urla delle infibulazioni, l’andirivieni dei militari a caccia di orifizi. L’artista si è fatto guardone per consegnarci gli effetti della carne e del sesso nel giorno e nella notte. Non solo, l’attimo eterno degli insulti strozzati, dei silenzi tagliati dalla febbre dell’ansimare delle smorfie seduttive per sciogliere gli appetiti, tutto traspare in questa teologia del bianco e nero capace di significarsi come un dramma

caravaggesco. De Fino si sente un eroe ed esalta l’immagine di sé nella propria opera, mirabili scatti che raccontano della carne al mercato.

Nel 2008 presenta “Parlami d’Amore” mostra fotografica allestita presso la Galleria Carta Bianca Fine Arts di Catania. Definiti scatti d’autore, essi rivelano l’anima e il corpo di San Berillo. Ultima in ordine di tempo della trilogia, racchiude in sé il lavoro

svolto dal 1999 i ritratti delle nigeriane forse la più giovani e sfortunate di quella galassia, fino agli ultimi scatti del 2008 che immortalano gli ultimi abitanti del quartiere per un racconto che si tinge di storia e di testimonianza tra vecchio e nuovo, tra passato e presente. Curatore della mostra Francesco Rovella, scrive :”E’ una ricerca perpetrata con ammirevole

costanza tanto da uscire anche dallo stereotipo del classico reportage. Niente retorica, niente speculazioni, niente mordi e fuggi per un’ immagine forte. Piuttosto l’aspetto romantico, il volto segreto, le stanze, gli interni, i sorrisi e le confidenze più intime

delle ragazze. Motivi a cui fa riferimento il titolo della mostra che gioca anche con il desiderio nascosto di ogni cliente.

La ricerca di un amore perduto o mancato senza il quale è difficile affrontare la vita.

Nel 2008 presenta “New York, la quiete prima della tempesta” partecipando ad una collettiva allestita presso la Galleria Luigi Ghirri di Caltagirone.

Nel 2010 espone una personale dal titolo “L’oro di San Berillo” al Palazzo della Cultura di Catania.

Tutt’ora segue progetti professionali e personali.

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